Sulla Tabula Peuntigeriana, la copia delle principali vie militari dell’Impero Romano, sono chiamate ‘ad Aquas’; e basta già solo questo ad indicare quanto questi luoghi fossero importanti per la logistica militare romana. Ma “ad Aquas” non era un punto di transito, o una mansio, come Surpicano (che più o meno doveva essere dalle parti dell’odierna Arquata del Tronto, o di quello che ne rimane); era una specie di ospedale militare dove venivano mandati soldati feriti o che avevano bisogno di cure ricostituenti. Perché ’ad Aquas’ che doveva trovarsi più o meno dalle parti di Santa Maria di Acquasanta, era un luogo di cura, come adesso.
Ancora oggi le sorgenti sulfuree che scaturiscono dal ventre delle montagne a strapiombo sul Tronto, sono metadi chi voglia fare un bagno nello zolfo.
A Santa Maria, che tra l’altro è stato il villaggio in cui è nata la madre di mio padre, hanno sistemato un percorso che porta alle antiche sorgenti. Non vi aspettate confort e attrezzature à la page, perché questi non sono luoghi molto rifiniti: ma vale sicuramente godersi lo spettacolo di un acqua che anche quando fuori si scende sottozero, rimane a 26 °C